Un tempo deprecato e riservato esclusivamente a soggetti con difficoltà economiche, l'usato oggi è una vera passione coltivata da molti

Sono questi gli anni della grande rivincita del mondo dell'usato e della seconda mano, che sta vivendo una fase di espansione enorme nei numeri ma che allo stesso tempo si sta evolvendo in qualcosa di più grande di un semplice mercatino di compravendita.

In ogni città d'Italia è previsto uno spazio che periodicamente viene adibito al mercatino delle pulci, le cadenze sono le più diverse, ogni settimana, ogni due oppure una volta al mese, insomma questo spazio è sempre presente ed accoglie sempre un gran numero di persone, molto spesso mosse dalla curiosità, dalla necessità o solamente affascinate da questo piccolo mondo.

Ma come è nato tutto questo? L'origine del termine "Mercatino delle Pulci" è molto difficile da codificare e rappresenta un mistero mai stato risolto dal fascino antico.

Esistono infatti pochissimi riferimenti sulla nascita di questo straordinario fenomeno. Le prime apparizioni di questo termine riguardano due storie contrastanti su un luogo a Parigi, in Francia, nel 1860, noto come "Marche aux Puces", traduzione appunto di "Mercato delle pulci".

L'origine quindi che probabilmente si avvicina maggiormente alla reale nascita di tale nome prende il nome dai noti parassiti che infestavano la superficie di vecchi mobili messi in vendita proprio nel mercato delle pulci di Parigi.

Ma esiste anche una versione più nobile della nascita di questo nome: si narra infatti che al tempo dell'imperatore Napoleone III, l'architetto imperiale Haussmann progettò una ristrutturazione del centro di Parigi introducendo dei viali grandi e diritti che comprendevano diverse file di case quadrate, lungo le quali le divisioni dell'esercito potevano marciare in maniera ottimale.

I nuovi piani urbani costrinsero quindi molti commercianti di oggetti di seconda mano ad abbandonare le loro vecchie abitazioni che successivamente vennero abbattute.

Come parziale risarcimento gli fu comunque permesso di continuare a vendere le loro merci nei quartieri più a nord di Parigi: le prime bancarelle divennero attive intorno al 1860.

Alla raccolta di tutti questi esiliati dai bassifondi di Parigi fu presto dato il nome di "Marche aux Puces", che significava appunto anche "mercato in fuga".